Scuola e psicologia
Scuola e Psicologia

Il rapporto tra il mondo della scuola e quello della psicologia negli ultimi anni ha avuto sempre maggiore attenzione ed importanti evoluzioni. Nella storia recente della nostra società la crescita e la maturazione dei ragazzi è stata in gran parte affidata alla scuola. I giovani passano, o dovrebbero passare, molte ore della giornata tra lezioni, compiti ed interrogazioni. Sembra che la scuola abbia principalmente assunto come obiettivo o focus del proprio lavoro l’aspetto prettamente didattico e del passaggio di conoscenze. I docenti molte volte sono sovraccaricati da richieste da parte dei genitori ai quali non sempre è facile rispondere e programmi didattici da rincorrere ogni giorno tra interrogazioni, assemblee, assenze, frustrazioni e conflitti con gli studenti. Di contro alla psicologia è stato dato il compito di prendersi cura della persona e del suo benessere psico-fisico, dimenticando che questo si realizza nei contesti e nelle relazioni della vita quotidiana. Seppure entrambe puntando a cercare e creare le condizioni per facilitare la crescita delle persone che vivono la comunità scolastica, molte volte questo obiettivo viene perseguito con strade diverse, separate e in alcuni casi potrebbero anche entrare in conflitto.

Ad esempio, uno studente che sperimenta quotidianamente un vissuto di ansia da prestazione per i propri voti, al punto da rifiutare uscite con i compagni, il dedicarsi ad attività ricreative e sperimentando una scarsa soddisfazione per la propria vita, può essere considerato al contempo un ottimo studente e rinforzato in questo comportamento da parte del professore che vede in lui motivo di grande soddisfazione per i risultati del proprio operato. Se un giorno, lo studente decidesse di tirare il freno per prendersi del tempo per lui e per il suo benessere, probabilmente ci sarà una ricaduta sui voti che allarmerà professori e i genitori.

Questo esempio, estremo ma non troppo lontanto dalla realtà, racconta di come la didattica e l’apprendimento delle conoscenze possono essere separate dalla persona nella sua complessità. Credo che la sfida da portare avanti insieme alla pedagogia e alla psicologia sia quella di orientarsi verso una maggiore integrazione della persona con la propria formazione ed il proprio progetto di vita.

Uno dei principali obiettivi che tento di perseguire in questo ambito di lavoro è l’incontro tra il “sistema scuola” e la professione psicologica, ossia provare a costruire significati, linguaggi e obiettivi comuni con dirigenti, docenti e studenti in base ai bisogni di quella determinata comunità scolastica per inidividuare risposte integrate e su misura. In altre parole provare a ritrovare il senso etimologico del termine scuola: in latino schŏla, dal gr. σχολή, che in origine significava (come otium per i Latini) libero e piacevole uso delle proprie forze, soprattutto spirituali, indipendentemente da ogni bisogno o scopo pratico, solo più tardi luogo dove si attende allo studio con tale predisposizione d’animo.

Per alcuni spunti di riflessione sul lavoro dello psicologo a scuola: link


Bronfenbrenner, U. (2005), Making human beings human: Bioecological perspectives on human development, Sage Publications Ltd., Thousand Oaks

Kanizsa S. (2007), Il lavoro educativo. L’importanza della relazione nel processo di insegnamento-apprendimento, Mondadori, Milano.

Rogers, C. (1969), Freedom to Learn, Columbus, Charles E. Merril Publishing Company, Columbus Ohio. Rogers, C.R. (1977), On Personal Power, Delacorte Press, New York.